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Stazione Brignole: percorsi tra l’800 e il 900
conferenza itinerante
a cura di Francesco Forni architetto
Il 27 ottobre 1905, con l’arrivo della coppia reale sabauda, si inaugurava a Genova la nuova stazione di Brignole già aperta fin dal 24 luglio, al posto di un fabbricato in legno costruito nel 1868 per dare continuità alla rete ferroviaria tra la stazione Principe, strategico collegamento tra il porto e il nord europeo e le zone orientali della città. Grandiosa e imponente la stazione genovese fu disegnata dall’ing. Torinese Cesare Ottino, funzionario delle ferrovie e cavaliere del Regno nel 1915. Concepita come una scenografica quinta teatrale per delimitare, verso nord piazza G. Verdi –ampia area di pertinenza militare, acquistata e ripensata dal municipio genovese nel 1883, demolendo le c.d. “fronti basse” del Bisagno per facilitare il collegamento a levante della città storica- segnava, al contempo, l’accesso alla vallata del torrente Bisagno. Tra piazza Verdi e la contigua Piazza di Francia (ora piazza della Vittoria) si allestirono i primi padiglioni della mostra colombiana del 1892 e poi quelli dell’Esposizione internazionale di Marina e Igiene Marinara nel 1914, tra gli architetti coinvolti nell’ambizioso progetto (Paolo Fossati, Enzo Bifoli) spicca il nome di Gino Coppedé, chiamato a Genova da Evan Mac Kenzie per progettare il castello sopra piazza Manin. Per l’occasione il Comune commissionò al pittore genovese A. Luxoro sei grandi tele con le antiche colonie e fortificazioni genovesi tra Bosforo e Crimea. Dopo la visita di Mussolini nel 1938 si sistemò la piazza con due grandi fontane rotonde ai lati abbellite dalle otto cariatidi in marmo di E. De Albertis realizzate per il caffè Odeon in via XX Settembre (poi cinema Orfeo), all’epoca già di proprietà comunale.
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