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Basilica di Santa Maria delle Vigne
La Basilica di Santa Maria delle Vigne è una delle più antiche chiese di Genova. Situata fuori della primitiva cinta muraria di epoca carolingia, in quello che oggi è il cuore del centro storico, a breve distanza dall’allora cattedrale di San Siro e dal rio Soziglia. Sul sito di questo primo edificio sacro pochi anni prima dell’anno Mille fu costruita la chiesa, chiamata “Santa Maria delle Vigne” perché situata al centro di una zona esterna alle mura coltivata a vigneti (extra muros Janue apud rivum Suxilie ubi erant vinee). La chiesa attuale fu fondata intorno al 980 da Oberto Visconti e Guido di Carmandino. Fu più volte rimaneggiata a partire dal XIII secolo, periodo al quale risale l’originario tetto a capriate ancora esistente sopra la volta seicentesca della navata centrale. Le prime significative modifiche all’originario complesso romanico si ebbero a partire dal 1585, quando su iniziativa della famiglia Grillo, venne deciso l’ampliamento della zona absidale fino all’area del cimitero retrostante. La trasformazione barocca della chiesa avvenne dopo il 1640 per mano dell’architetto e scultore ticinese Daniele Casella. Tra le moltissime opere d’arte custodite all’interno: tre scomparti di polittici del ‘400; “Annunciazione” di Andrea Carlone; “San Michele” di Gregorio De Ferrari (1680 c.); nel catino absidale, “Immacolata” di Domenico Piola, autore anche di due tele con il “Trionfo della Croce” (1690 c.) e la “Visione di San Giovanni”; un gruppo scultoreo composto dalla Crocifissione con la Madonna e San Giovanni Evangelista opera eccelsa del Maragliano.
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