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La città che non si vede
Il Tour è condotto da guida abilitata
Il nucleo urbano dell’antica Genova (Ianua), emerso dagli scavi del colle di Castello, risale al V sec. a.C., periodo in cui la città viene organizzata e fortificata con la forma di un oppidum, ubicato in una posizione strategica capace di controllare l’approdo delle imbarcazioni nel sottostante bacino portuale. I lavori di edificazione dell’oppidum comportarono un radicale spianamento della sommità del colle e dei suoi margini, che furono terrazzati con una poderosa cinta muraria costruita su altimetrie diverse, all’interno della quale si disponevano in prevalenza le case. La tecnica costruttiva della cinta e delle abitazioni utilizzava la pietra locale (calcare marnoso), i cui conci, lavorati talora soltanto in modo sommario, erano posti in opera in filari tendenzialmente regolari e legati con argilla. In diverse zone nevralgiche della città sono situate le antiche rovine, come ad esempio nel sottosuolo di via San Lorenzo, o di piazza Matteotti o tra piazza delle Erbe, S. Maria di Castello e Sarzano, dove in epoca romana tra il I secolo a.C. e I secolo d.C. fu luogo di approvvigionamento e riserva delle acque. In questa zona durante il I secolo d.C. fu costruito un anfiteatro, di cui sono ancora visibili più di 70 metri di muro e le tracce dei pali che sostenevano la palizzata in legno di protezione per gli spettatori. Già nel III secolo l’edificio fu abbandonato, e lo spazio, dal VI secolo, si trasformò in palude. Dal XII secolo, ci fu un’intensa urbanizzazione, ancora visibile nelle tracce di edifici, pozzi, cisterne.
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questo evento rientra nel progetto #iorestaurocongenovacultura per il recupero e la conservazione del patrimonio artistico genovese, rendiamo più bella la nostra città, partecipa anche tu!