Il Sestiere di San Teodoro

San Teodoro è uno dei sei antichi sestieri in cui era suddivisa un tempo Genova, con la più ampia estensione e il minor numero di abitanti. Il sestiere di San Teodoro ha origini antiche, esso prese corpo attorno alla chiesetta omonima di cui si hanno notizie fin dal 1100. In origine inglobava, prima della recente divisione amministrativa del territorio cittadino in circoscrizioni, l’abitato di Oregina e la zona limitrofa del Lagaccio. In quel tempo il sestiere era abitato da poche famiglie che vivevano esclusivamente dei proventi della pesca.  La chiesetta di San Teodoro fu eretta in riva al mare ed affidata alle cure dei Padri Mortariensi. La presenza civile in quell’angolo di Liguria si rafforzò poi successivamente con la creazione della chiesa di San Benigno del 1132, situata sulla collina soprastante la spiaggia. L’attuale Via Venezia era una lunga salita su cui transitavano le carovane di muli che trasportavano le merci lungo la dorsale appenninica verso il Piemonte e la Lombardia. Nel 1507 veniva costruita la “Briglia”, la torre difensiva e di segnalazione che negli anni quaranta, di quello stesso secolo, verrà sostituita dalla Lanterna. Più tardi, nella zona a monte, iniziava la costruzione del palazzo Di Negro, l’ancora esistente Villa Rosazza. Un’importante tappa che segnò lo sviluppo di questo sestiere fu la costruzione seicentesca della nuova cinta muraria. La relativa sicurezza di cui veniva a godere la zona determinava l’allargamento dello scalo portuale genovese con estensione fino al capo della Lanterna. Mentre le strutture portuali andavano ad occupare tutta la zona antistante la marina, la parte che si affacciava su di essa si popolava di una ininterrotta fila di palazzi signorili, che si andavano ad affiancare alla preesistente villa Di Negro. Nel 1815 la strada che passava tra le case e il porto, l’attuale via Milano, venne resa carrozzabile sotto la direzione dell’architetto Carlo Barbino e nel 1837 il sestiere contava  7000 abitanti e 257 case.

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