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Helmut Newton
WHITE WOMEN, SLEEPLESS NIGHTS, BIG NUDES
La visita sarà a cura di Giulia Ferrando, fotografa
La rassegna raccoglie le immagini di White Women, Sleepless Nights e Big Nudes, i primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni ‘70, volumi oggi considerati leggendarie gli unici curati dallo stesso Newton. Nel selezionare le fotografie, Newton mette in sequenza, l’uno accanto all’altro, gli scatti compiuti per committenza con quelli realizzati liberamente per se stesso, costruendo una narrazione in cui la ricerca dello stile e la scoperta del gesto elegante sottendono l’esistenza di una realtà ulteriore, di una vicenda che sta allo spettatore interpretare. Donne bianche, notti insonni, grandi nudi. Se con la “Maya Desnuda” Francisco Goya portò su tela la provocazione distesa su un letto, Helmut Newton, che a lui si ispirò nelle sue composizioni, per primo introdusse sensualità e erotismo nella fotografia di moda. Nel suo universo fatto di silhouette che indossano corsetti ortopedici, donne bardate con selle in cuoio e manichini amorosamente allacciati a veri esseri umani, uno degli astri della fotografia contemporanea, scomparso a West Hollywood nel 2004, scompagina i canoni tradizionali per costruire “situazioni” in cui l’alta sartoria è solo un pretesto. Le gigantografie in bianco e nero di “Big Nudes”: per realizzarli Helmut si ispirò ai manifesti diffusi dalla polizia tedesca per ricercare i terroristi della RAF (Rote Armee Fraktion), si guadagnò l’ingresso nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo e la vanità di Ava Gardner, Charlotte Rampling, Catherine Deneuve, Romy Schneider, Raquel Welch che da lui vollero farsi immortalare.
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