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I Tappeti tra Arte e Storia
Se tutto fosse illusione e nulla esistesse? In questo caso avrei pagato decisamente troppo per il mio tappeto. (Woody Allen)
Economici o di pregiata manifattura, variopinti o monocromo, dalle dimensioni XXL o più contenuti. Non sarà volante come quello di Aladino, ma il tappeto magico esiste: quello in grado di trasformare completamente uno spazio, cambiando il volto di una stanza e facendola sembrare più armonica e accogliente. Per noi occidentali il tappeto è un oggetto misterioso nel senso più profondo della parola: non proviene dalle nostre radici e non appartiene, almeno fino a tempi relativamente recenti, ai nostri orizzonti. L’uso che ne facciamo, decorativo o collezionistico, è un uso improprio, lontano dalla sua vera natura. La storia del tappeto è la storia dell’uomo, è la storia delle sue esigenze primarie: il tappeto, dapprima stuoia, è nato per la necessità di riscaldarsi, di proteggersi, di riposare. Facilmente amovibili, flessibili e trasportabili, i tappeti erano ideali complementi d’arredo in paesi dalla pace insicura e in climi che spesso imponevano spostamenti stagionali a un popolo di pastori e agricoltori. In questo incontro scopriremo che ogni tappeto è costituito da orditi, trame e nodi: linee verticali, ricorsi orizzontali, spessore; tre dimensioni che sembrano due, ma non lo sono. Ogni minuscolo ciuffo di lana che forma il vello fa del tappeto un testo scritto. Ed ancora il suo utilizzo religioso, recinto sacro per il precetto islamico della preghiera ed infine che può essere, esso stesso, un mezzo di comunicazione.
L’INCONTRO E’ APERTO A TUTTI
E’ NECESSARIA LA PRENOTAZIONE