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Il fascino della calligrafia orientale
a cura di Matilde Liberti
Nell’era di tastiere e touch screen la calligrafia, sopravvive in Oriente, intesa come segno grafico, è considerata massima espressione artistica insieme con la pittura e la poesia. Calligrafia quindi come espressione d’arte ma anche come esercizio, perfezionamento tecnico costante che porta anche all’affinamento spirituale di chi la esercita. Il primo tipo di calligrafia, lo Stile del Sigillo, era utilizzata per la divinazione. Le parole erano incise sulle ossa e sui carapaci, i quali venivano poi gettati nel fuoco finché si frantumavano; in seguito venivano interpretati da indovini. Le predizioni erano riportate sulle ossa usando i caratteri del sigillo. Durante l’era imperiale, lo Stile degli Scribi e gli stili successivi di calligrafia erano usati per decidere chi scegliere come funzionario alla corte imperiale. Nell’arte orientale, la calligrafia è incorporata come fosse un titolo, una didascalia o una parte dell’opera d’arte stessa.
Esperienza pratica per conoscere gli strumenti utilizzati in calligrafia sarebbe a dire i pennelli e la china sulla carta di riso: preparazione attraverso la concentrazione e il rilassamento per attivare la propria capacità espressiva, osservazione della postura nell’affrontare la scrittura. Una introduzione ad un magico argomento che nella nostra città può essere approfondito nelle sedi che se ne occupano con grande passione ed impegno da molti anni.
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