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Bernardo Strozzi (1582-1644). La conquista del colore
visita guidata a cura di Diana Marcello – storica dell’arte
La mostra monografica, nella suggestiva cornice di Palazzo Nicolosio Lomellino, conta una cinquantina di opere, di cui una ventina mai esposte e sette inediti assoluti e ripercorre i momenti principali della carriera del “prete genovese”, uno dei principali artisti del Seicento genovese e noto a livello internazionale. La mostra curata da Anna Orlando e Daniele Sanguineti, rappresenta un evento straordinario, sia dal punto di vista scientifico che culturale, con l’eccezionale opportunità di esporre le opere del pittore a confronto diretto con il suo ciclo di affreschi-capolavoro, riscoperto al primo Piano Nobile nell’anno 2000. L’esposizione, nelle cinque sale al piano nobile di Palazzo Nicolosio Lomellino, ha l’obiettivo di mostrare al pubblico il meglio delle sue opere e il suo singolare contributo alla storia della pittura genovese del Seicento. Attraverso i dipinti per la devozione domestica, le pale d’altare, i ritratti e le nature morte, si arriva al cuore della mostra, la sala centrale del Primo Piano Nobile, che custodisce l’affresco-capolavoro, ponendo quindi l’attenzione sul tema dello spazio. Un sistema di specchi invita il visitatore a osservare il racconto colorato dell’Allegoria dell’Evangelizzazione del Nuovo Mondo che l’artista immaginò per il marchese Luigi Centurione, allora proprietario del Palazzo. Si entra quindi in quel “mood” di stravaganza e meraviglia tipico dell’età Barocca, di cui Strozzi è protagonista e pioniere, anche grazie all’allestimento di una selezione di opere che fanno da richiamo all’affresco e che rievocano, in particolare, il periodo finale trascorso a Venezia.
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