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Arte contemporanea Come faccio a capirla?
A partire dal secolo scorso si parla di arte concettuale: il pensiero, il gesto artistico, il messaggio finale hanno trasformato l’opera d’arte. Quando è cominciato tutto questo? Per molti storici dell’arte ci sarebbe una data precisa nel 1917 quando Marcel Duchamp, a New York, acquistò un comune orinatorio, lo capovolse, ci scrisse sopra R. Mutt 1917 e lo presentò ad un’esposizione. Nacquero polemiche a non finire, attacchi sulla stampa. Ma era quello che Duchamp voleva, tanto è vero che lo fece fotografare da un artista, spinse critici e commentatori a parlarne, finché qualcuno cominciò a ipotizzare che quell’oggetto potesse essere “arte”. Se l’opinione pubblica ne riconosce il valore, perfino un banale orinatoio può elevarsi a opera d’arte, sembra dirci Duchamp. Artisti come Andy Warhol hanno incentrato l’intera carriera sulla trasformazione dell’ordinario in arte, immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali come quella di una zuppa in scatola, immagini che venivano da lui riprodotte moltissime volte su grosse tele alterandone i colori, ha portato in questo modo gli scaffali di un supermercato all’interno di un museo o di una mostra.
Proviamo, in questo corso, a comprendere anche i meccanismi che stanno dietro alle performance di una Marina Abramovich o perché un’artista come Damien Hirst mette in una teca di formaldeide frammenti di animali.
PRIMO INCONTRO 10 OTTOBRE
da Duchamp all’Astrattismo
SECONDO INCONTRO 17 OTTOBRE
dall’Informale all’Espressionista astratto e informale
TERZO INCONTRO 24 OTTOBRE
dalla Pop Art alla Street Art
E’ NECESSARIA LA PRENOTAZIONE