
Quipu. Il nodo parlante degli Inca
Tra i criteri per misurare lo sviluppo di un paese c’è anche il livello di alfabetizzazione. Tutte le grandi civiltà disponevano di un sistema di scrittura e, nel nostro metro di giudizio, etichettiamo quelle che ne erano prive come primitive, rudimentali o tribali. Tuttavia, sappiamo che non era necessariamente così: le società andine rappresentano un caso unico nella storia mondiale ad essersi sviluppate senza l’appoggio della scrittura. Gli Inca, una delle maggiori civiltà precolombiane, costruirono un vasto e potente impero. Tutto ciò pur non conoscendo la scrittura nel senso che noi le attribuiamo, avevano ideato un affascinante metodo di registrazione dati basato su corde colorate adornate con nodi in punti specifici. Lo strumento principale era il quipu, parola che nella lingua quechua significa “nodo”, costituito da una corda principale da cui pendevano diverse funicelle di colori differenti, sulle quali erano realizzati dei nodi. Il colore, il tipo di nodo e la sua posizione rappresentavano informazioni che il quipucamayoc era in grado di interpretare. Vari studi confermano che gli Inca fossero in grado di annotare dati statistici con impressionante meticolosità, eventi storici e concetti astratti.
a cura di Paolo Perutelli
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