Niccolò Paganini: il violinista del diavolo

“Solo due volte ho pianto in vita mia: quando un tacchino infarcito di tartufi mi cadde accidentalmente nell’acqua e quando sentii suonare Paganini” (Gioacchino Rossini)

Vico Fosse del Colle, detto anche Passo di Gatta Mora, sulla collina di Sant’Andrea, era un tipico caruggio di Genova, oramai demolito, ma  la storia della musica lo annovera tra i luoghi più rappresentativi perché qui, il 27 ottobre 1782, nacque Niccolò Paganini. Uomo dalle tante anime, genio non scontato, dotato di un’intelligenza vivace, istrionico, amante degli eccessi e sempre lontano dalle convenzioni, Niccolò Paganini è stato uno dei più grandi violinisti mai esistiti dell’Ottocento. Il nome del violinista era sinonimo di amori promiscui, di scandali e depravazione, aspetto che, legato al suo virtuosismo anticonvenzionale e ineguagliabile, aveva spinto le malelingue dell’epoca a pensare che per arrivare a un tale livello di perfezione avesse stretto un patto con il diavolo in persona. Giovanissimo si dedica alla carriera concertistica viaggiando per tutta Italia. Nel 1828 si reca all’estero Austria, Polonia, Germania, Francia e Gran Bretagna dove in un solo anno tiene 151 concerti. In questo  percorso nel centro storico scopriremo i momenti importanti della vita personale ed artistica del virtuoso violinista.

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