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Chiesa di N.S. della Consolazione e San Vincenzo Martire
La chiesa di Nostra Signora della Consolazione e San Vincenzo Martire deve la sua origine all’insediamento nel capoluogo ligure, nel 1473, di una congregazione riformata all’interno dell’Ordine Agostiniano, la Congregazione della Consolazione, detta poi di Genova, sede del superiore, il beato Giovan Battista Poggi. Divenne subito centro di spiritualità e cultura su esempio del convento di Santo Spirito a Firenze, culla del Rinascimento italiano. La Consolazione dell’epoca era localizzata sul Colle d’Artoria (a settentrione dell’attuale corso Monte Grappa), posizione giudicata troppo pericolosamente vicina alle nuove mura e perciò abbattuta nel dicembre del 1681. Fu allora che gli Agostiniani acquistarono lungo la strada per Albaro (poi strada della Consolazione, oggi Via Venti Settembre) il palazzo, la casa ed il terreno di Francesco Pinelli. Nel 1684 Monsignor Giulio Vincenzo Gentile posò la prima pietra della nuova chiesa che, aperta al culto nel 1693, ha raccolto diverse opere provenienti dall’antica sede, integrate successivamente con oggetti di altre chiese genovesi. L’interno è ricco di opere d’arte tra le quali spiccano dipinti di autori genovesi come Domenico Fiasella, Domenico Piola, Antonio Semino, Luca Cambiaso ed un grande Crocifisso trecentesco opera del Maestro di Santa Maria di Castello.
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