Incisione a bulino

a cura di Mario Puppo – Incisore

Il bulino è la regina delle tecniche incisorie. La più antica tecnica diretta utilizzata già in ambito orafo nella prima metà del Quattrocento, prima nel Nord Europa, poi anche in Italia, in particolare nell’area toscana. Il suo largo impiego nella stampa cinquecentesca è stato pian piano soppiantato dalla diffusione dell’acquaforte. Il nome della tecnica si identifica con quello dello strumento utilizzato, simile a uno scalpello di piccole dimensioni a sezione triangolare, che intaglia la lastra, asportandone totalmente il metallo. In questo modo il bulino definisce un segno netto e pulito. L’elevata resa in termini di precisione fa degli artisti che utilizzano questo strumento veri e propri virtuosi di elevata maestria. La capacità di riprodurre fedelmente le più svariate texture presenti in natura è data dalla variazione dei toni di grigio, rese dalla pressione esercitata dalla mano dell’artista sulla lastra. Più forte sarà la pressione più intenso sarà il grigio e viceversa.

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