Architettura e altre Storie…Francesco Borromini

L’arte di Francesco Borromini, uno dei massimi architetti di ogni tempo e perenne antagonista di Gian Lorenzo Bernini, supera il Barocco e ci riporta verso un altro e più delicato ascolto dello scorrere della vita, verso ciò che attiene al senso del sacro e del silenzio, al piacere quotidiano dell’incontro tra le persone. Diversamente dal grande rivale, non impiegò per le sue architetture materiali pregiati e rifiutò di ricorrere agli effetti di persuasione insiti nella teatralità berniniana. Rimase sempre un solitario, un eccentrico, un irregolare. In questo incontro cercheremo di leggere Borromini secondo un’ottica meno storicistica e accademica, più vicina alle intime ragioni del fare arte. Un’arte fondata su un’armonia di contrasti che lo avvicina a Michelangelo di cui si considerava, e con ragione, il solo erede in architettura. Un’opera che segna l’irruzione dell’infinitamente grande nell’infinitamente piccolo o, per meglio dire, dell’ “infinito nel finito” grazie alla sua straordinaria capacità di sentire lo spazio come una realtà organica, palpitante di vita, e non soltanto come realtà intellettuale e astrazione matematica. I suoi capolavori sono San Carlo alle Quattro Fontane e San Ivo alla Sapienza a cui si aggiungono le straordinarie incompiute di Sant’Andrea delle Fratte e Santa Maria dei Sette Dolori.

Un’occasione per leggere e discutere insieme l’opera di uno dei più straordinari inventori e costruttori di spazi per vivere una dimensione umana dell’architettura.

a cura di Luca Sturolo – architetto

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